Accedi
Statistiche
Abbiamo 273 membri registratiL'ultimo utente registrato è settimio corzani
I nostri utenti hanno pubblicato un totale di 8320 messaggi in 1167 argomenti
Facebook
MV Agusta F4: inizia la nuova era
3 partecipanti
Passione Ciclismo di Nino il Biomeccanico :: MOTORI - Corsia di Accelerazione :: Itinerari 24Bikers :: Officina - Tecnica e Manutenzione :: Test, Prove & Comparative: Moto
Pagina 1 di 1
MV Agusta F4: inizia la nuova era
La più affascinante delle maxisportive è tornata. Ora ha una linea invidiabile, dimensioni più compatte, un telaio inedito e un motore che spinge alla grande e che la rilancia nell'olimpo delle maxi. E anche il prezzo non è male, 18.700 euro chiavi in mano
Almeria (SPA) - È tornata! Dopo anni e anni di ritocchi, migliorie, piccoli aggiustamenti, grafiche più o meno commemorative, l'MV Agusta è tornata nell'olimpo delle sportive con la sua F4.
Era un silenzio assordante, un'assenza palpabile quella della Casa italiana, ma ora il vuoto è stato colmato con una maxi sportiva che non ha nulla da invidiare all'eccellenza delle race replica carenate giapponesi e non.
Certo, a guardarla da lontano non sembra neppure tanto cambiata (per fortuna vien da dire...), sotto il vestito le novità sono invece davvero tante. Il tutto per ridare vita a una moto che ha segnato un'epoca. Quindi, nuove sono le sovrastrutture, la linea è stata migliorata, più contenuti gli ingombri, inedito il motore, rivoluzionata la ciclistica. Un lavoro che pur non snaturando lo spirito delle moto che escono dai cancelli di Schiranna, ha fatto fare alla F4 un passo in avanti notevole in termini di piacere di guida ed efficacia in pista. Il tutto ad un prezzo nemmeno folle se si pensa all'esclusività di questo prodotto italiano: 18700 euro cim.
Più stretta di 40 mm, più leggera di 10 kg, la nuova MV F4, che avevamo visto in anteprima all'Eicma, è davvero un'altra moto rispetto alla progenitrice: il motore è stato sviluppato sulla base del quattro cilindri già esistente.
Tantissime le modifiche apportate: l'albero è nuovo e ha un'inerzia maggiore. Le bielle sono più leggere e rigide. I condotti di aspirazione sono stati accorciati per ottenere la massima efficienza agli alti regimi. Nuovi anche i corpi farfallati Mikuni da 49 mm che si abbinano all'ultimo step del sistema di cornetti ad altezza variabile TSS. La distribuzione è dotata di nuove molle valvola di aspirazione più piccole e leggere e di valvole di aspirazione in titanio, mentre quelle di scarico sono in acciaio. Il basamento è stato riprogettato e razionalizzato ed è più leggero di 600 grammi.
Per gestire l'aumento delle prestazioni è stato riprogettato anche il circuito dell'olio e del liquido di raffreddamento. Il motore della F4 eroga una potenza massima di ben 137 kW (186,3 CV) a 12900 giri con una coppia massima di 114 Nm a 9500 giri. Per gli appassionati del marchio rimangono le 4 valvole per cilindro disposte radialmente per una conformazione ottimale della camera di scoppio, il cambio estraibile e la frizione antisaltellamento di tipo meccanico.
Non manca un'elettronica sofisticata: due le mappe selezionabili per il motore (Sport e Rain) ed è presente il traction control tarabile su 8 livelli di intervento.
Da un punto di vista ciclistico la F4 rimane fedele allo schema misto, con una struttura a traliccio in tubi di acciaio abbinata a una coppia di piastre fuse in lega leggera. Questo telaio è stato tuttavia rivisto in ogni dettaglio per ottimizzare rigidezze e distribuzione dei pesi: è più stretto e compatto, e il perno del forcellone è stato spostato verso il motore permettendo di realizzare un monobraccio più pungo (ma più leggero) per migliorare la trazione senza modificare il valore dell'interasse. Anche in questo ambito il risparmio di peso è notevole.
D'eccellenza, come d'abitudine, la componentistica.
Come va in pista ad Almeria
Finalmente una MV F4 umana. Dimenticate la vecchia, scorbutica, dura, maleducata, specialistica F4.
Con questa moto siamo entrati nel nuovo millennio: l'aspetto più interessante è il feeling di guida, che ora va incontro a una clientela e a una gamma di esperienze più ampia. Non occorre più essere dei marziani per guidare l'F4: è più docile, più facile da portare al limite, più sincera nelle reazioni, più comprensibile.
È la ciclistica ad entusiasmare: l'avantreno granitico si accompagna a una stabilità da riferimento che permette pieghe tremende e velocità di percorrenza incredibili. A tutto questo si aggiunge una taratura delle sospensioni eccellente che smorza meravigliosamente i trasferimenti di carico permettendo di pennellare le traiettorie al millimetro, giocando con il gas.
Una caratteristica insostituibile ad Almeria, dove le curve a raggio variabile non si contano e le traiettorie sono da raccordare in una linea unica. La F4 va dove vuole il pilota, insomma, anche alla massima inclinazione: chiude la corda, apre una linea, vola sui cordoli senza scomporsi.
E anche in frenata, sotto l'azione del convincente ma non irresistibile, impianto frenante, rimane granitica.
E poi c'è il motore: a sensazione non sembra essere a livello di quello della BMW S 1000 RR, ma sa il fatto suo: spinge con convinzione fin dai 7500 giri, ma è solo dopo i 9000 che si scatena, sparando in un lampo la lancetta al limitatore a quota 13.000. Sotto tuttavia si rivela fluido e pastoso, tanto che nella guida su strada il ricirso al cambio è davvero limitato. Già, su strada: l'F4 è un mezzo che finalmente può definirsi civile e che permette anche il giretto domenicale senza demolire il pilota. Le sospensioni lavorano a dovere, e il fondoschiena non chiede pietà!
www.motonline.com
Almeria (SPA) - È tornata! Dopo anni e anni di ritocchi, migliorie, piccoli aggiustamenti, grafiche più o meno commemorative, l'MV Agusta è tornata nell'olimpo delle sportive con la sua F4.
Era un silenzio assordante, un'assenza palpabile quella della Casa italiana, ma ora il vuoto è stato colmato con una maxi sportiva che non ha nulla da invidiare all'eccellenza delle race replica carenate giapponesi e non.
Certo, a guardarla da lontano non sembra neppure tanto cambiata (per fortuna vien da dire...), sotto il vestito le novità sono invece davvero tante. Il tutto per ridare vita a una moto che ha segnato un'epoca. Quindi, nuove sono le sovrastrutture, la linea è stata migliorata, più contenuti gli ingombri, inedito il motore, rivoluzionata la ciclistica. Un lavoro che pur non snaturando lo spirito delle moto che escono dai cancelli di Schiranna, ha fatto fare alla F4 un passo in avanti notevole in termini di piacere di guida ed efficacia in pista. Il tutto ad un prezzo nemmeno folle se si pensa all'esclusività di questo prodotto italiano: 18700 euro cim.
Più stretta di 40 mm, più leggera di 10 kg, la nuova MV F4, che avevamo visto in anteprima all'Eicma, è davvero un'altra moto rispetto alla progenitrice: il motore è stato sviluppato sulla base del quattro cilindri già esistente.
Tantissime le modifiche apportate: l'albero è nuovo e ha un'inerzia maggiore. Le bielle sono più leggere e rigide. I condotti di aspirazione sono stati accorciati per ottenere la massima efficienza agli alti regimi. Nuovi anche i corpi farfallati Mikuni da 49 mm che si abbinano all'ultimo step del sistema di cornetti ad altezza variabile TSS. La distribuzione è dotata di nuove molle valvola di aspirazione più piccole e leggere e di valvole di aspirazione in titanio, mentre quelle di scarico sono in acciaio. Il basamento è stato riprogettato e razionalizzato ed è più leggero di 600 grammi.
Per gestire l'aumento delle prestazioni è stato riprogettato anche il circuito dell'olio e del liquido di raffreddamento. Il motore della F4 eroga una potenza massima di ben 137 kW (186,3 CV) a 12900 giri con una coppia massima di 114 Nm a 9500 giri. Per gli appassionati del marchio rimangono le 4 valvole per cilindro disposte radialmente per una conformazione ottimale della camera di scoppio, il cambio estraibile e la frizione antisaltellamento di tipo meccanico.
Non manca un'elettronica sofisticata: due le mappe selezionabili per il motore (Sport e Rain) ed è presente il traction control tarabile su 8 livelli di intervento.
Da un punto di vista ciclistico la F4 rimane fedele allo schema misto, con una struttura a traliccio in tubi di acciaio abbinata a una coppia di piastre fuse in lega leggera. Questo telaio è stato tuttavia rivisto in ogni dettaglio per ottimizzare rigidezze e distribuzione dei pesi: è più stretto e compatto, e il perno del forcellone è stato spostato verso il motore permettendo di realizzare un monobraccio più pungo (ma più leggero) per migliorare la trazione senza modificare il valore dell'interasse. Anche in questo ambito il risparmio di peso è notevole.
D'eccellenza, come d'abitudine, la componentistica.
Come va in pista ad Almeria
Finalmente una MV F4 umana. Dimenticate la vecchia, scorbutica, dura, maleducata, specialistica F4.
Con questa moto siamo entrati nel nuovo millennio: l'aspetto più interessante è il feeling di guida, che ora va incontro a una clientela e a una gamma di esperienze più ampia. Non occorre più essere dei marziani per guidare l'F4: è più docile, più facile da portare al limite, più sincera nelle reazioni, più comprensibile.
È la ciclistica ad entusiasmare: l'avantreno granitico si accompagna a una stabilità da riferimento che permette pieghe tremende e velocità di percorrenza incredibili. A tutto questo si aggiunge una taratura delle sospensioni eccellente che smorza meravigliosamente i trasferimenti di carico permettendo di pennellare le traiettorie al millimetro, giocando con il gas.
Una caratteristica insostituibile ad Almeria, dove le curve a raggio variabile non si contano e le traiettorie sono da raccordare in una linea unica. La F4 va dove vuole il pilota, insomma, anche alla massima inclinazione: chiude la corda, apre una linea, vola sui cordoli senza scomporsi.
E anche in frenata, sotto l'azione del convincente ma non irresistibile, impianto frenante, rimane granitica.
E poi c'è il motore: a sensazione non sembra essere a livello di quello della BMW S 1000 RR, ma sa il fatto suo: spinge con convinzione fin dai 7500 giri, ma è solo dopo i 9000 che si scatena, sparando in un lampo la lancetta al limitatore a quota 13.000. Sotto tuttavia si rivela fluido e pastoso, tanto che nella guida su strada il ricirso al cambio è davvero limitato. Già, su strada: l'F4 è un mezzo che finalmente può definirsi civile e che permette anche il giretto domenicale senza demolire il pilota. Le sospensioni lavorano a dovere, e il fondoschiena non chiede pietà!
www.motonline.com
PaoloZ1000- Reporter Freelander
- Numero di messaggi : 760
Data d'iscrizione : 29.07.09
Età : 36
Località : Milazzo (ME)
Re: MV Agusta F4: inizia la nuova era
stupenda! L'unica alternativa alla nuova BMW S 1000 RR...
PaoloZ1000- Reporter Freelander
- Numero di messaggi : 760
Data d'iscrizione : 29.07.09
Età : 36
Località : Milazzo (ME)
Re: MV Agusta F4: inizia la nuova era
è un mostro
NARIO- Ciclista Pro
- Numero di messaggi : 502
Data d'iscrizione : 18.07.09
Età : 36
Località : Barcellona pozzo di gotto
Re: MV Agusta F4: inizia la nuova era
La più bella SBK italiana. Voglio vederla sfidare l' Aprilia Rsv4 Factory... Chissà chi vincerebbe? Inoltre (eventualmente...) quale dovremmo comprare??? Bella domanda...
PaoloZ1000- Reporter Freelander
- Numero di messaggi : 760
Data d'iscrizione : 29.07.09
Età : 36
Località : Milazzo (ME)
Argomenti simili
» Test MV Agusta F4 2010: sorprende per la nuova ciclistica, che la rende agilissima
» MOTOGP, TEST SEPANG: Ecco la nuova RC212V, moto tutta nuova, ora ha la carenatura
» MV Agusta F4 2010
» MV Agusta: sospeso per ora il progetto F3 a tre cilindri
» E' online il nuovo sito di MV Agusta
» MOTOGP, TEST SEPANG: Ecco la nuova RC212V, moto tutta nuova, ora ha la carenatura
» MV Agusta F4 2010
» MV Agusta: sospeso per ora il progetto F3 a tre cilindri
» E' online il nuovo sito di MV Agusta
Passione Ciclismo di Nino il Biomeccanico :: MOTORI - Corsia di Accelerazione :: Itinerari 24Bikers :: Officina - Tecnica e Manutenzione :: Test, Prove & Comparative: Moto
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|