Presentata la Yamaha Sterilgarda SBK. Toseland a caccia del record. Crutchlow a caccia di Toseland

Oltre 228 cavalli, oltre 15.000 giri: parola di Galbusera, Direttore Tecnico di Yamaha Sterilgarda. Poi, cinque chili in meno di peso, nuova carena nella parte inferiore, serbatoio modificato, nuovo sistema di scarico. Oggi, nella sede dello sponsor, a Castiglione delle Stiviere (Mantova), Galbusera ha ufficialmente consegnato due esemplari della moto, versione 2010, a James Toseland e Cal Crutchlow, perché ne facciano buon uso nel campionato mondiale Superbike che scatterà a breve a Phillip Island, in Australia.

Ottenere un risultato migliore di quello consegnato al team nel 2009 da Ben Spies non sarà possibile, visto che il nord americano ha conquistato il titolo; ed anche ripetersi non sarà semplice, come spiega Toseland: “In Superbike sono presenti sei costruttori che possono vincere: la differenza tra Motomondiale ed SBK sta proprio qui: questione di quantità”.

James ToselandEd anche la qualità, secondo lui, non è troppo diversa: “L'elettronica è paragonabile; la moto è molto maneggevole. E per quanto riguarda il sottoscritto, oggi sono un pilota migliore rispetto a quello che, nel 2004, ha conquistato il primo titolo mondiale. In più, la motivazione per riuscirci di nuovo è fortissima: ci riuscissi ancora, sarebbe la terza volta (in precedenza, 2004 e 2007, ndr) e con moto di tre Case differenti: un record”.

“E' vero: la partenza di Ben Spies, campione 2009 e passato al Motomondiale, lascia un vuoto. Riempirlo non sarà facile, ma non è la prima volta in vita mia che mi confronto con una situazione del genere: era la stessa anche quando sono approdato alla Ten Kate. E poi, quest'anno abbiamo un vantaggio: la squadra, pur essendo da diverse stagioni una delle migliori sulla piazza, non aveva mai vinto un titolo. L'anno scorso lo hanno fatto, e non c'è niente come vincere che insegni a vincere”.

Se il prossimo appuntamento di Toseland con la moto è certo (lo certifica il calendario di campionato) più vaga è la sua prossima performance sul palcoscenico come tastierista e leader dei “Crash”: “In aprile, senz'altro. La località, però, è ancora da stabilire. E poi, sarò senz'altro della partita durante gli appuntamenti di Laguna Seca ed Indianapolis, nel Motomondiale”. In pista ci sarà Spies, al suo posto, ma sul palco, di nuovo lui: la Yamaha gli ha chiesto di non far mancare il suo talento musicale alle due gare americane. In più, il pilota di Sheffield sta preparando un disco: “Ho composto quattro brani; ancora due, e posso entrare in sala di registrazione...”.

Cal CrutchlowToseland avrà a fianco Cal Crutchlow, un connazionale, in un team tutto britannico. Da lui, fresco campione SuperSport, la squadra si attende molto: “Però, non è che la cosa mi preoccupi” afferma il ragazzo (24 anni). “Non è da me che devono attendersi il titolo, per quanto io sia uno di quelli che scendono sempre in pista per vincere...”. Ma nessuno si nasconde che l'aspettativa è alta: soprattutto dopo che Spies ha dimostrato come essere giovani non sia in antitesi con l'essere vincenti.

Lin Jarvis Il responsabile delle operazioni sportive della Casa giapponese nel settore velocità di sfrega le mani. L'anno scorso, tra Motomondiale e SBK, ha fatto tombola; quest'anno conta non solo di ripetersi, ma persino di migliorare il risultato. “Giusto: Spies è emigrato ad altro campionato, ma la squadra è solida, vincente e, nella struttura tecnica, non cambia. Può ripetersi; sta ai piloti mantenere il passo con il team. Ce la possono fare; credo che noi si sia in grado di presentare la miglior combinazione possibile di classe, esperienza, voglia di combattere”.

Se in SBK la squadra è benissimo bilanciata, la presenza di Yamaha nel Motomondiale pare persino esuberante: Valentino Rossi, Jorge Lorenzo, Ben Spies, Colin Edwards: quattro pluri campioni del mondo, in una annata nella quale Yamaha sta completando il disegno del dopo-Rossi, pur con il campione del mondo in carica ancora saldamente in sella e leader della formazione. Però, l'occhio è chiaramente rivolto al futuro. “Io spero che Valentino concluda la carriera con noi, e che rimanga con Yamaha anche dopo. Comunque, noi siamo pronti per ogni evenienza”. Chiaro. E logico. “Pressione ci sarà sulla squadra MotoGP, non c'è dubbio: in parte di provenienza esterna – io direi di tenere d'occhio Casey Stoner – ma in grandissima parte di provenienza interna. Rossi deve riconfermarsi, ed è una condizione mai semplice da gestire. Jorge deve migliorarsi; considerando che nel 2009 si è classificato secondo, per riuscirci non può far altro che scalzare Rossi... L'anno scorso, nel braccio di ferro tra i due, sono stati determinanti gli errori commessi. Credo che quest'anno sarà lo stesso. Volete proprio una previsione? Mica facile... diciamo così, mescolando un po' previsioni e speranze: nel 2009 abbiamo ottenuto il primo ed il secondo posto. Quest'anno, mi piacerebbe ripetermi, ed in più piazzare un altro pilota nei primi quattro”. Come dire: il terzo lo lasciamo a Stoner; al quarto, o Spies e Edwards. Quale dei due Lin Jarvis non dice, ma è abbastanza chiaro là dove lo porta il cuore (e l'attenzione per il futuro della squadra). Chi Ben comincia...

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