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PARLA GUARESCHI: "Non smetterò di guidare. E convincerò Stoner a restare in Ducati"
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PARLA GUARESCHI: "Non smetterò di guidare. E convincerò Stoner a restare in Ducati"
Vittoriano Guareschi rivestirà quest’anno il ruolo di team manager della Ducati a tempo pieno, dopo aver rilevato il posto di Livio Suppo, passato alla Honda-HRC. Il collaudatore della Ducati, 34enne, non ha però alcuna intenzione di attaccare il casco al chiodo e lo dimostrerà già in questa fine settimana perché esauriti gli obblighi promozionali della settimana bianca di Madonna di Campiglio, volerà a Jerez, dove sabato e domenica prossima salirà nuovamente in sella alla Desmosedici per proseguire i collaudi della GP10 in vista dell’inizio della stagione.
“Devo portare avanti aalcuni lavori che ho iniziato e dai quali solo io so cosa aspettarmi – quasi si giustifica Vitto, che aggiunge – in pista con me ci sarà anche Franco Battaini, ma il lavoro di collaudatore non si improvvisa e lui lo sta imparando. Per quanto mi riguarda proseguirò dunque anche a fare il mio precedente lavoro: credo che per la squadra sia un plus avere nel box un uomo che può dialogare con i piloti sapendo esattamente ciò di cui si sta parlando. Ovviamente tocca poi agli ingegneri risolvere gli eventuali problemi, ma se Casey o Nicky mi parleranno di una certa reazione della moto io li capirò meglio di ogni altro”.
Altre responsabilità o compiti particolari?
"Beh, quest'anno ci sarà la caccia a Stoner. Livio Suppo, ora alla Honda, cercherà di portarcelo via. Il mio obiettivo è farlo restare".
E’ un momento delicato, questo, per la MotoGP. La nuova regola che obbliga le Case ad utilizzare appena sei motori nell’arco dell’intero campionato presenta sfide ed interrogativi nuovi.
“Il lavoro si è concentrato tutto lì: sull’affidabilità – rivela Guareschi – ma sarebbe sbagliato pensare che gli ingegneri, durante l’inverno, abbiamo semplicemente abbassato i regimi di rotazione rinunciando ad un po’ di potenza. Noi in Ducati abbiamo cercato di non perdere nulla. Anche perché ai progettisti chiedere di fare a meno di un po’ di cavalli equivale a chiedergli del denaro. Per questo si è lavorato su tutte le parti in movimento, imbiellaggio, pistoni, perché questi motori dovranno resistere ben 1600 Km, mica pochi…”.
C’è il rischio di vedere molti piloti fermi ai box durante le prove.
“C’è un rischio molto più subdolo, perché i team che correranno per il mondiale non potranno arrivare all’ultima gara con un motore al limite del chilometraggio. Romperlo, od avere dei problemi, equivarrebbe ad aver perso il titolo. Tirate voi le conclusioni su cosa ciò significhi…magari, al contrario, chi non ha mire iridate potrà approfittare in alcune situazioni di giocare un jolly, un motore fresco”.
Una anticipazione della nuova GP10 si è già vista…involontariamente, con quello scatto “rubato” da Nicky Hayden e messo sul web: la moto sembra aerodinamicamente diversa. O è solo la configurazione che utilizzerà l’americano?
“Noi in Ducati siamo molto flessibili e cerchiamo di andare incontro alle esigenze dei piloti, ma non ci saranno versioni diverse della GP10. Il motore è stato definito nell’ultimo test di Valencia e sia Stoner che Hayden hanno scelto quello con configurazione big-bang per la migliore guidabilità. In realtà non si tratta proprio di un big-bang, ma insomma, il risultato nella guida è quello. Quanto all’aerodinamica lavoriamo continuamente ed infatti credo che la foto della Ducati apparsa sul web fosse proprio quella del prototipo in galleria del vento. Comunque, per terminare il discorso delle configurazioni, tutte e cinque le nostre moto in pista saranno identiche”.
Dicci la verità, come ti senti nel nuovo ruolo. A tuo agio?
“Beh, qualcosa devo ancora imparare, ovviamente, ma nessuno fa un lavoro identico ad un altro. Il fatto che io sia un collaudatore significa che io ho una risorsa particolare, un piccolo capitale da spendere, e non voglio depauperarlo, ma al contrario metterlo a disposizione della squadra. Per questo continuerò a provare. Sarò una specie di allenatore-giocatore”.
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