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Domenicali: "Stoner è la nostra priorità. Hayden ci ha dato una lezione. Ma non posso leggere il futuro".

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Domenicali: "Stoner è la nostra priorità. Hayden ci ha dato una lezione. Ma non posso leggere il futuro". Empty Domenicali: "Stoner è la nostra priorità. Hayden ci ha dato una lezione. Ma non posso leggere il futuro".

Messaggio Da PaoloZ1000 Mer 13 Gen 2010, 1:57 pm

Domenicali: "Stoner è la nostra priorità. Hayden ci ha dato una lezione. Ma non posso leggere il futuro". 20101301TRIO_G

E' piacevole ascoltare Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati Corse: possiede il dono della chiarezza. Lui sostiene che tutto dipenda dalla formazione: è ingegnere, e ridurre le complicazioni è parte del mestiere. Nel 2009, di matasse ingarbugliate è stato costretto a districarne parecchie, ad iniziare dalle difficoltà manifestate di Nicky Hayden (superiori al previsto, per unanime ammissione) per continuare con la misteriosa malattia di Casey Stoner, che ha appiedato per due mesi il miglior pilota della Rossa. Per finire con l'uscita dai ranghi di Livio Suppo, che si è dato al nemico (dal 2010 è uomo Honda) e che rappresenta, in quanto a problemi, l'anello di congiunzione tra la stagione passata e quella presente. Oggi, alla voce “grattacapi”, Domenicali è atteso dalla gestione dei motori (e delle strategie, e delle tattiche) che, secondo il nuovo regolamento, dovranno possedere una vita tre volte superiore; dai contratti di Hayden e Stoner, in scadenza. E dall'intersecarsi con quello, anch'esso agli sgoccioli, di Valentino Rossi. L'ombra del pilota marchigiano si allunga su Borgo Panigale, e ci rimarrà per tutta la stagione. Qualunque sia il corso che gli avvenimenti prenderanno.
Ed ecco come l'ingegnere ha affrontato gli argomenti, sollecitato dalle domande della stampa internazionale, nel corso della conferenza che ha preceduto la presentazione della GP dieci a Madonna di Campiglio.

Dalla crisi alla fiducia “Veniamo da un anno difficile, ma guardiamo a quello che si apre con fiducia. Fiducia è la parola attorno a cui forse sviluppare questa conferenza stampa. Abbiamo una squadra che ci porta ad affrontare il campionato con grandi aspirazioni: i piloti non hanno bisogno di presentazione, il gruppo si è rinnovato nelle persone, con l'inserimento di alcuni interni, nei quali abbiamo fiducia. L'azienda ha saputo reagire bene alla crisi: il mercato della moto è calato di oltre il 30 per cento; per la Ducati solo del 15, e l'azienda ha raggiunto la quota di mercato più alta mai avuta. Non abbiamo limitato nessun tipo di sviluppo di modelli futuri. Abbiamo fiducia nel campionato, gestito da Carmelo Ezpeleta con grande personalità in un momento difficile. Va ringraziato personalmente. Abbiamo fiducia negli sponsor: le sponsorizzazioni, in condizioni come quelle vissute ultimamente, sono le prime ad essere tagliate: noi siamo coperti per i prossimi due anni, e stiamo discutendo per il futuro. Ciò ci permette di programmare”.

C'è chi va e chi viene. Ma il perno è Preziosi, che resta “Nicky ha iniziato con fatica, più di quanta ci aspettassimo. Ci ha dato una grande lezione (ed a noi piace imparare) non perdendosi mai d'animo. Da metà stagione in poi gli abbiamo messo a disposizione una moto che gli ha permesso risultati al livello che gli compete.
Casey è risultato, come prevedibile, velocissimo fin dall'inizio, ma quello che è successo a metà anno ha segnato la stagione. Non entro in dettagli, ormai chiari. Ed oggi Casey vanta uno stato di forma mai visto: è la cosa più importante per i test ed il campionato.
Non abbiamo più con noi Livio Suppo: è la chiusura di un ciclo. Io e Filippo (Preziosi, il responsabile tecnico, ndr) ci siamo interrogati, ed abbiamo definita una soluzione che ingloba Cicognani e Guareschi. Sono da molto tempo con noi, portano in squadra competenze che forse prima non c'erano. Sono persone del tipo con cui vorresti uscire la sera, ed interpretano pienamente lo spirito che desideriamo in Ducati: serietà, competenza, impegno al 110 per cento, ma capaci di affrontare la vita ridendo e scherzando quando è il momento. Vedrete di più me ai GP, ma ancor maggiormente Filippo Preziosi, almeno nella fase iniziale. Filippo è il vero motore della attività di competizione Ducati: tutto rimane solido e dedicato. Si tratta di un cambiamento nella continuità".

Dallo “screamer” al “big-bang”. E, volendo, ritorno. “Le novità tecniche sono molte: la GP 10 è una moto su cui hanno influito in maniera importante i cambiamenti regolamentari. Sei motori dovranno bastare per tutto il campionato; ieri si aveva a disposizione, grosso modo, un motore per gara. Si passa quindi da 18 per stagione a soli sei. Tutte le parti principali sono state riprogettate, per minimizzare la perdita di potenza conseguente l'aumento della vita. Interessante, perché normalmente nelle corse la durata non è obiettivo principale, e la sperimentazione effettuata risulterà importante per moto di serie, considerato che, con questo regolamento, tra serie e gara le durate sono paragonabili.
C'è poi una grande novità non correlata al regolamento: abbiamo modificato l'ordine degli scoppi. Il motore 2008 era uno “screamer” (intervallo uguale tra gli scoppi, ndr); ci ha permesso potenze importanti, fondamentali nella conquista dei risultati ottenuti. Però, abbiamo ad un certo punto iniziato a pensare se valesse la pena di tornare al big-bang (intervallo non uguale tra gli scoppi ndr), che garantisce migliore guidabilità. Abbiamo effettuato ricerche prima in sala prova, poi con Vitto in pista. Nicky e Casey hanno espresso parere favorevole al big bang. La perdita di potenza rispetto allo screamer è risultata minima, quasi nulla. Volendo, si potrebbe, durante la stagione, tornare anche indietro. O scegliere soluzioni diverse per i due piloti. Ci sarebbero problemi di logistica, ma si potrebbe fare.
Terzo filone di intervento: il veicolo. Abbiamo lavorato molto per eliminare gli scuotimenti della moto. La parte posteriore è completamente riprogettata. Oggi vanta sei punti di attacco anziché quattro, è più rigida e garantisce migliore guidabilità.
Anche esteticamente la GP10 si differenzia dalla GP9: diversa per carena, mantenendo le novità introdotte l'anno scorso ad Estoril, quando abbiamo fatto debuttare un pacchetto che rende la moto meno sensibile al vento laterale.
Poi le modifiche minori nei settori elettronica, cablaggi e dettagli.

Domenicali: "Stoner è la nostra priorità. Hayden ci ha dato una lezione. Ma non posso leggere il futuro". 20101301DOMENI_G

Costi di produzione aumentati del 15%. Ma ammortizzabili nel tempo “Lo sviluppo è costoso – i nostri costi sono aumentati del 15 per cento - però il costo per stagione è diminuito. Dal secondo anno in poi il risparmio sarà importante (si usa per ogni stagione un terzo dei motori che servivano ieri). Che il prezzo di vendita diminuisca o no, è altro tema, perché interviene la politica commerciale delle Case”.

Stoner o Rossi? Oppure, tutti e due? “Solo un pazzo dubiterebbe di Stoner pilota. In termini di talento, è il più forte del mondo. Nicky ci ha impartito una lezione splendida (“never give up”, come disse Fogarty dopo un sorpasso mitico alla parabolica di Monza): pensare a qualcosa di diverso da una formazione come questa... però è vero che i contratti sono in scadenza quest'anno. La cosa più importante è tenere Casey. Non ho dubbi. Potrebbero convivere, Casey e Rossi? La domanda va posta a loro. Maradona e Platini nella stessa squadra? All'allenatore piacerebbe. Noi vorremmo continuare con Casey e Nicky”.

Prototipi puri e non assieme, in futuro? E perché no?”Oggi abbiamo motori di serie, completamente omologati, vicino a 200 cavalli. L'importante è stabilire le regole: poi, ciascuno creerà i motori come crede”.

Stesso motore per piloti ufficiali e satelliti “Inizieremo la stagione con lo stesso motore; se da metà in poi ci sarà richiesta di cambiamento, valuteremo”.

Più chilometri in MotoGP che in SBK, per i motori”Nel 2010 i motori del Motomondiale copriranno distanze maggiori rispetto a quelli utilizzati in Superbike, perché quest'ultimo motore è più vicino alla serie, e quando si corre con parti di produzione la vita è più breve.

Sta alle Case evitare complicazioni”In caso di cadute, con pochi motori a disposizione, le complicazioni aumentano. Però, sta ai costruttori dotarsi di accorgimenti tecnici che impediscano disastri (si riferisce a problemi meccanici innescati da una caduta, ndr)”.

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