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Aprilia: le conseguenze del ritiro dalla Moto2
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Aprilia: le conseguenze del ritiro dalla Moto2
Il reparto corse ha ridotto drasticamente la sua attività con pesanti conseguenze sull'occupazione di consulenti e collaboratori. Incognite sul futuro della Gilera
Di Aprilia si è parlato molto per il ritiro dalla Moto2, nonostante la ciclistica già pronta, e per le buone prove di Max Biaggi nei test SBK in Spagna. Ma sulla Casa italiana, anzi sui suoi programmi sportivi, è caduta una cortina di silenzio. Ma qualcosa si inizia a sapere, e non sono buone notizie…
Il reparto corse, una delle più belle realizzazioni della storia Aprilia ha in pratica chiuso tutte le consulenze e collaborazioni e si inizia a parlare di esuberi di personale. La notizia è però arrivata solo a novembre quando per tutti era un po' tardi per trovare un nuovo lavoro.
A Noale ci sono circa 80 dipendenti assunti, un po' troppi per il solo progetto SBK, anche perché sembra esaurito il progetto del team esterno e la possibile e ventilata partecipazione al campionato AMA e Superstock a causa di mancanza di fondi per sostenere l'operazione.
Sembra sfumata anche l'ipotesi di una moto satellite per il mondiale SBK che doveva essere assegnata a Jakub Smrz.
Ma quello che è grave è che con la fine della 250, la Casa italiana perde di fatto dai 10 ai 12 milioni di euro delle moto che dava in leasing, mentre in 125, dopo aver venduto alle squadre i modelli 2009, non sembrano esserci nuovi ordini, se non per i ricambi.
Roberto Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio
Insomma, i soldi potevano arrivare dalla Moto2, ma Colaninno ha detto no, sostenendo che l'Aprilia non poteva correre come telaista in un campionato con monomotore Honda.
Di sicuro la categoria perde un grosso patrimonio tecnico, viste le grandi esperienze e le conoscenze del reparto corse. Restano fermi, e nemmeno ai box, capotecnici storici come Rossano Brazzi che ha portato titoli mondiali in Italia. Insomma, tutto tace. In attesa che Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio, o Giampiero Sacchi (responsabile delle attività sportive del Gruppo) facciano sapere qualcosa. Tra l'altro: che fine farà il marchio Gilera, mondiale 250 nel 2008, e secondo nel 2009, che ha compiuto un secolo di vita?
Di Aprilia si è parlato molto per il ritiro dalla Moto2, nonostante la ciclistica già pronta, e per le buone prove di Max Biaggi nei test SBK in Spagna. Ma sulla Casa italiana, anzi sui suoi programmi sportivi, è caduta una cortina di silenzio. Ma qualcosa si inizia a sapere, e non sono buone notizie…
Il reparto corse, una delle più belle realizzazioni della storia Aprilia ha in pratica chiuso tutte le consulenze e collaborazioni e si inizia a parlare di esuberi di personale. La notizia è però arrivata solo a novembre quando per tutti era un po' tardi per trovare un nuovo lavoro.
A Noale ci sono circa 80 dipendenti assunti, un po' troppi per il solo progetto SBK, anche perché sembra esaurito il progetto del team esterno e la possibile e ventilata partecipazione al campionato AMA e Superstock a causa di mancanza di fondi per sostenere l'operazione.
Sembra sfumata anche l'ipotesi di una moto satellite per il mondiale SBK che doveva essere assegnata a Jakub Smrz.
Ma quello che è grave è che con la fine della 250, la Casa italiana perde di fatto dai 10 ai 12 milioni di euro delle moto che dava in leasing, mentre in 125, dopo aver venduto alle squadre i modelli 2009, non sembrano esserci nuovi ordini, se non per i ricambi.
Roberto Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio
Insomma, i soldi potevano arrivare dalla Moto2, ma Colaninno ha detto no, sostenendo che l'Aprilia non poteva correre come telaista in un campionato con monomotore Honda.
Di sicuro la categoria perde un grosso patrimonio tecnico, viste le grandi esperienze e le conoscenze del reparto corse. Restano fermi, e nemmeno ai box, capotecnici storici come Rossano Brazzi che ha portato titoli mondiali in Italia. Insomma, tutto tace. In attesa che Colaninno, presidente del Gruppo Piaggio, o Giampiero Sacchi (responsabile delle attività sportive del Gruppo) facciano sapere qualcosa. Tra l'altro: che fine farà il marchio Gilera, mondiale 250 nel 2008, e secondo nel 2009, che ha compiuto un secolo di vita?
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