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SBK - secondo round in Portogallo
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SBK - secondo round in Portogallo
Un mese d'attesa è pura crudeltà mentale. Per noi appassionati e per i piloti. Ma domenica l'astinenza sarà premiata da uno spettacolo unico
Un mese è cortissimo quando lo si vive intensamente. Un mese è lunghissimo quando lo si vive nell'attesa.
È abbastanza crudele aver dato il via col GP d'Australia a fine febbraio a quel meraviglioso spettacolo che è il campionato mondiale Superbike, e far aspettare gli appassionati, che da questo primo doppio round di Phillip Island sono stati subito caricati a dovere, fino a fine marzo per assistere alla seconda puntata. Sì, perché la partenza è stata altamente spettacolare, entusiasmante, all'altezza delle aspettative di chi conosce bene questo straordinario campionato e sa bene che cosa è in grado di offrire.
Così a Portimao siamo pronti a puntare subito gli occhi sulle Ducati e sulle Suzuki, non solo per ciò che hanno saputo fare in Australia, ma anche e soprattutto per quanto hanno anticipato nei test svoltisi all'inizio dell'anno sullo stesso circuito che domenica ospiterà il GP del Portogallo.
Per la "Desmo" Portimao non ha segreti: nelle quattro gare mondiali già disputate su questa pista ha colto tre vittorie: due con Bayliss nel 2008 e una con Fabrizio nel 2009. L'incognita dunque si chiama Haga, e del giapponese si sa che non ama molto Portimao, anche perché qui lo scorso anno dovette rinunciare, per una caduta in Gara-1, al titolo mondiale. Difatti Noriyuki nelle dichiarazioni preliminari non si sbilancia: "Ho avuto qualche problema durante le gare di Phillip Island dopo essere caduto nel warm-up. Mi facevano molto male il braccio destro e la schiena, per cui ho fatto fatica a tenere il passo di Michel, Checa e Haslam. Tutto sommato sono contento di come è andata. Adesso torniamo a Portimao per il secondo round e, anche se non è uno dei miei circuiti preferiti, speriamo di poter ottenere due buoni risultati".
Effettivamente Haga non accampa scuse, ma verità: Xaus a Phillip Island lo aveva conciato male nel warm-up, e i piazzamenti del giapponese probabilmente sono stati il frutto di un grande capacità di soffrire che non è apparsa in tutta la sua drammaticità. A Portimao sarà senz'altro una storia diversa: Haga attaccherà come ha fatto sempre fin dal primo giro. Se non lo farà, allora sarà davvero un problema. Per lui e per la Ducati.
Per Fabrizio il discorso cambia totalmente. Il romano è in crescita costante e a Portimao ha riferimenti sicuri e la carica di chi corre in un circuito in cui ha già vinto. È dunque un punto fermo, col valore aggiunto di un eccellente rendimento in battaglia. È molto probabile infatti che in testa si formi un bel gruppo, in cui si inseriranno anche i ducatisti satelliti del Team Althea, Checa e soprattutto Byrne, che su questo circuito è abituato a far faville. E ci saranno anche i due della Suzuki? Haslam senz'altro: sappiamo già che sarà una costante di questo campionato. Quanto a Guintoli, la superba prova fornita a Phillip Island ci fa pensare che anche a Portimao sarà coi primi, e questo significherebbe che Batta, dopo aver avuto per anni un solo pilota di punta ed essersi trovato lo scorso anno sull'orlo della disperazione, con due acquisti giusti e probabilmente neanche molto costosi nel 2010 ha nuovamente una delle squadre più forti del campionato, se non la più forte.
Ma non facciamo l'errore di dimenticarci o di sottovalutare la Yamaha. In Australia è apparsa in crisi, ma sono certo che non è affatto così. Si è presentata al via della stagione col carisma del Team che ha vinto il mondiale 2009 e che ha svolto benissimo il suo compito nei test invernali, mettendo in mostra un Toseland pieno di voglia di recuperare il tempo perduto e un Crutchlow subito in palla a prescindere dal grosso salto compiuto passando dalla Supersport alla Superbike. Tutto bellissimo, tutto formidabile, ma poi le corse, che sono l'unica autentica verifica, hanno mostrato che qualcosa da perfezionare c'è ancora. Succede anche nelle migliori famiglie. Personalmente sono convinto che a Portimao quel piccolo divario che si è visto fra le R1 ufficiali e le protagoniste delle due manche sarà già molto smorzato se non azzerato.
Sull'Aprilia non è facile pronunciarsi. Biaggi in Portogallo ha sempre alternato prestazioni entusiasmanti, di vertice, ad altre più anonime. Sul fatto che farà comunque un discreto bottino di punti non dovrebbero esserci dubbi, inserirlo nella rosa dei favoriti per la vittoria è invece più difficile. Ce lo aspettiamo comunque sul podio. L'ideale sarebbe che Camier progredisse ancora, avvicinandosi in modo impertinente al "capo". Che a questo punto metterebbe il turbo...
La Honda, che sembra intenzionata a dedicarsi con maggiore impegno al mondiale Superbike non lasciandolo alle sole forze di Gerrit Ten Kate, per il momento può puntare solo su Jonathan Rea, visto che Neukirchner è afflitto da abulia e c'è già chi lo considera del tutto fuori dei giochi. L'inglese è molto forte e la sua moto pure, ma quest'anno una buona spalla gli sarebbe stata senz'altro utile. Vuol dire che dovrà lavorare per due: è giovane, ha le spalle robuste e ce la può fare.
Nella pagina precedente abbiamo fatto un'escursione sui probabili vincitori delle due manche del GP del Portogallo. Sarebbe stato troppo azzardato forse inserire fra questi anche Smrz, ma almeno in prova il ceko del Team Borciani-Guandalini sarà probabilmente in mezzo a loro creando non pochi fastidi agli "ufficiali", come è abituato a fare. E poi c'è Lanzi, con la 1198 DFX e una gran voglia di risalire ai piani alti. Due ottime Ducati private e due ottimi piloti che hanno alla loro portata anche il podio.
Sulle possibilità delle BMW e delle Kawasaki permangono invece ancora molti dubbi. È facile prevedere che il miglior risultato possa ancora una volta venire da Corser, ma la sua eventuale bella figura non significherà necessariamente che la quattro cilindri bavarese abbia fatto dei significativi passi avanti. Lo stesso discorso vale per Vermeulen, che a Phillip Island ha tentato due volte l'impossibile e due volte ha pagato l'azzardo cadendo. La presenza dell'australiano della Kawasaki a Portimao è ancora in forse non essendosi ancora rimesso in pieno dalle conseguenze delle cadute. "Conto di esserci – ha detto Vermeulen – e il mio obiettivo è entrare nei primi dieci. Mi piace Portimao che è un circuito molto tecnico, ma tutto dipende dal mio stato fisico, che attualmente non mi permette ancora di allenarmi per il rientro".
Un assente certo è Roland Resch, malamente caduto a Phillip Island con la BMW Reitwagen. Il suo posto in sella alla moto bavarese sarà occupato per il GP del Portogallo da Makoto Tamada, "prestato" dal Team Pro Ride che ha comunicato con sincero disappunto di non poter prendere il via né a Portimao, né a Valencia, perché il "major sponsor" non ha ancora completato i compiti di sua spettanza. L'impegno di Tamada con la BMW Reitwagen per ora è limitato alle due gare di Portimao e ai test che si svolgeranno sullo stesso circuito il giorno dopo il GP.
Finalmente invece vedremo nuovamente in pista Luca Scassa, che porterà in gara la Ducati 1198 del team Supersonic, al debutto nel mondiale SBK.
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PaoloZ1000- Reporter Freelander
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